Accademie italiane: cenni

La politica di equilibrio, di cui Lorenzo de’ Medici fu denominato l’ago della bilancia, e l’affermazione dei grandi Stati regionali italiani determinarono nei secoli XV e XVI una grande fioritura culturale della penisola. Ovunque, infatti, i signori radunarono alla propria corte intellettuali e artisti, come gli Sforza a Milano dove furono chiamati: letterati, quali: B. Castiglione, Veronica Gambara; pittori come Leonardo da Vinci; architetti quali Cristoforo e Antonio Mantegazza che realizzarono la Certosa di Pavia, Donato Bramante e tanti altri; la famiglia de’ Medici a Firenze dove lavorarono i maggiori artisti, architetti, scultori e letterati del tempo, fra cui: Brunelleschi, Michelangelo, Donatello, Benvenuto Cellini, Masaccio e moltissimi altri; i duchi d’Este a Ferrara in cui trovarono espressione Ludovico Ariosto, Torquato Tasso e Matteo Maria Bandello; i Gonzaga a Mantova; alla corte di Roma dove nella prima metà del Cinquecento si celebrò il trionfo dell’arte e della cultura; a Napoli presso i sovrani aragonesi dove trovarono espressione numerosi letterati del Quattrocento, come: Lorenzo Valla, Giovanni Pontano, Masuccio Salernitano, e del Cinquecento, quali: Luigi Tansillo, Giordano Bruno. Nuovo strumento educativo di elaborazione e diffusione culturale furono le Accademie, considerate dei veri e propri circoli culturali; nel corso del Quattrocento esse rappresentarono per lo più cenacoli spontanei di uomini di cultura riuniti attorno ad una personalità eminente nonché luogo di raffinata conversazione intellettuale, come: l’Accademia Pontaniana, sorta a Napoli nel 1442; l’Accademia romana inaugurata nel 1460; l’Accademia platonica fiorentina nata nel 1463 e diretta da Marsilio Ficino; l’Accademia Aldina di Venezia risalente al 1494; mentre nel XVI secolo le accademie assunsero un carattere istituzionale, specializzate in ambiti linguistici o letterari, come: a Siena l’Accademia degli Intronati (1525); a Firenze l’Accademia fiorentina (1541) e l’Accademia della Crusca (1583); a Venezia l’Accademia della Fama (1557); a Padova l’Accademia degli Eterei (1564).

Pubblicato da Adriano Maini

Scrivo da Bordighera (IM), Liguria di Ponente.

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