Alessandro Algardi

Conosciuto soprattutto come rivale di Bernini, Alessandro Algardi, scultore di fama della metà del XVII secolo, non visse di luce riflessa, ma mostrò costantemente una sua autonoma e forte individualità che lo portò ad essere straordinariamente apprezzato dagli studiosi del suo tempo e profondamente ammirato dalla aristocrazia romana, che ritrovava nel suo stile il modo migliore per esprimere la propria dignità e nobiltà.

In effetti il mondo artistico di quegli anni era diviso tra Barocco e Classicismo, cioè tra la passionalità e l’animazione berniniana e la compostezza ed il rigore a volte velato di malinconia dell’Algardi.

Alessandro Algardi si era formato nella Bologna dei Carracci, in particolare di Ludovico, e aveva approfondito la conoscenza dell’antico a Mantova, alla corte del duca Ferdinando Gonzaga. A Roma era giunto nel 1625, quando era papa Urbano VIII Barberini, grande protettore e committente del Bernini. In questo ambiente Algardi ebbe non poche difficoltà a farsi un nome, ma venne aiutato dal Cardinale Ludovisi, anche lui bolognese, e da alcuni amici artisti primo tra tutti il Domenichino.
Nel giro di pochi anni le commissioni si moltiplicarono e l’Algardi cominciò ad essere molto apprezzato, come testimoniano i due maggiori biografi del tempo, Giovan Pietro Bellori e Giovan Battista Passeri. Il momento trionfale della sua attività coincide con l’ascesa al soglio pontificio di Innocenzo X Pamphilj, nel 1644.

In odio alla famiglia Barberini, fino allora imperante, il nuovo pontefice licenziò tutti i protetti di Urbano VIII e, al posto del Bernini preferì l’Algardi, contribuendo ad accentuare la rivalità tra i due artisti ed il distacco tra le correnti artistiche da loro rappresentate.

da Cultura-Barocca

 

Pubblicato da Adriano Maini

Scrivo da Bordighera (IM), Liguria di Ponente.

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