Badalucco (IM), Valle Argentina: cenni storici

badalucco-1913BADALUCCO (IM) è uno dei più antichi centri della Valle Argentina che un tempo fu “La sentinella dei Conti di Ventimiglia”.
Costituisce un tipico esempio di BORGO COMPATTO di valle su un lembo a spatola che si CHIUDE NELL’ANSA dell’imprevedibile torrente Argentina, che ha segnato la storia del centro scavandogli lo spazio sottratto all’altra sponda e proteggendolo nel suo arco, oltre che sopportando i 2 ponti, quello vecchio e quello nuovo, a monte e valle: del PRIMO di questi il De Andrade tracciò a fine ‘800 uno schizzo ancora oggi piacevolmente leggibile.

Di origine feudale, Badalucco sorse intorno al castello dei Conti suoi feudatari, che sfruttarono la postazione strategica e la protezione del corso d’acqua. Il nome è documentato nel XIII sec. come “Baaluco” o “Badaluco” ed è forse da collegare al verbo onomatopeico “*batare” donde deriva l’italiano “badare” come “sorvegliare o fare la guardia”. Può stupire che quando la Repubblica di Genova acquistò dai decadenti Conti di Ventimiglia il controllo su queste terre non abbia concesso un ruolo significativo a Badalucco, relegando il paese in una apparente condizione di secondo piano rispetto a Triora capoluogo dell’omonima “Podesteria” e ad inglobare Badalucco (con l’importante borgo di Montalto) nella sua giurisdizione. Le ragioni non sono molte né dipendono da scarsa considerazione di Genova per la storia antica di questi due centri; semmai si potrebbe parlare del contrario! Badalucco fu, anche nei tempi oscuri di lotte fra feudatari e Comuni e poi tra Guelfi e Ghibellini, un “porto” fedele e sicuro per i Conti di Ventimiglia che, al contrario, non godevano di partito e simpatie in Triora. Quest’ultima, come è anche naturale, parve ai genovesi la base più sicura su cui fare affidamento, il luogo che – a differenza di Badalucco e Montalto – non avrebbe mai rimpianto i signori feudali, né avrebbe dato loro ospitalità in caso di guerre, nè con loro, in occasione di qualche pretesa, sarebbe sceso in campo contro le truppe della Repubblica marinara. Ma ciò non basta ancora per spiegare le scelte di Genova: Badalucco e Montalto, dopo l’incorporazione nel Dominio di Genova, vennero a trovarsi in un’area relativamente sicura, lontana sia dal mare che dai fragili confini dell’Oltregiogo. Per quanto fossero borghi importanti, avevano quindi perso molta di quella importanza strategico-militare che li aveva contraddistinti nel microcosmo dei confronti medievali su scala locale e paesana. Per Genova, nella situazione storica in cui si eresse la Podesteria di Triora, era prevalente custodire le vie dell’Oltregiogo, dove la Signoria temeva i continui spostamenti dei tanti feudatari, laici ed ecclesiastici del Basso Piemonte ancora in lotta per una definitiva supremazia. E dove il Governo ligure paventava che prima o poi, come sarebbe accaduto coi Savoia, si venisse presto a costituire un forte Stato, storicamente bisognoso di un accesso al mare – specie per il commercio del sale – ed abbastanza potente da mettere in crisi il Dominio stretto e lineare della Repubblica: a meno che questa, in aree tattiche e fedeli (come Triora), non fosse in grado di dar quartiere e fortificazioni a sue truppe ed a militi coscritti fra la gente del luogo, capaci di costituire un deterrente ed un antemurale contro le possibili pressioni piemontesi sulla via del mare. Se Triora fosse stata troppo debole, le forze nemiche, sfondato l’Oltregiogo, avrebbero potuto penetrare facilmente in valle Argentina e, per quanto Badalucco e Montalto potessero pur sempre costituire una barriera solida da superare, quegli eventuali invasori si sarebbero trovati troppo vicini a centri costieri vitali per Genova come Sanremo e Taggia!

L’edificio pubblico più significativo di Badalucco è tuttora la CHIESA COLLEGIATA DELL’ASSUNTA, la cui costruzione fu iniziata nel novembre del 1682 dall’architetto Gio. Batta Oreggia, colui che realizzò anche la Collegiata di S. Filippo e S. Giacomo in Taggia.
All’opera concorse – come scrive l’architetto Rinangelo Paglieri, tra i più profondi conoscitori dell’architettura religiosa in Liguria Occidentale – anche diverse maestranze locali, tra cui merita una citazione lo stuccatore Gio. Paolo Marvaldi di Candeasco.

E’ poi da visitare a BADALUCCO il SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA DELLA NEVE sito sul monte Carmo. Il SANTUARIO sarebbe un ex-voto. Nel ‘500 un vecchio cieco avrebbe infatti promesso alla Vergine di erigerle un SANTUARIO qualora avesse riottenuta la vista. Avvenuto il miracolo venne qui realizzata una CAPPELLA, che dovette però esser ingrandita nel 1625 per accogliere tutti i visitatori. Un’ulteriore ingrandimento risale poi al 1680, allorché venne anche posta sopra l’altar maggiore una pala raffigurante “La Madonna, lo Spirito Santo e i Santi Agata, Apollonia, Cosma e Damiano”: dalla titolatura dei SANTI (oltre che dalla genesi del SANTUARIO) si intende che ad esso erano attribuite importanti, miracolistiche proprietà taumaturgiche. La totale ricostruzione della chiesa risale al 1905 ed in tale occasione in una semplice ancona lignea fu deposta la statua della “Madonna della neve”: successivamente nel SANTUARIO venne anche sistemato il monumento agli abitanti di Badalucco che morirono durante il II conflitto mondiale.

da Cultura-Barocca

Pubblicato da Adriano Maini

Scrivo da Bordighera (IM), Liguria di Ponente.

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