Cartiglie…

1.
Per Platone e Senofonte
A Camillo Allavena
L’oggettività non esiste, esiste invece una soggettività
onesta
Sanremo, 21 marzo 2020
2.
Sull’abisso
A Diego Costacurta
L’abisso mi guarda da sempre
Sanremo, 24 marzo 2020
3.
Sul termine cartiglia
Non mi sembra sia chiaro a tutti, perciò lo
spiego qui, in una cartiglia, appunto,
che il termine cartiglia, ovverosia – piccola
carta, foglietto – è un omaggio alle Carte e cartigli,
collana di saggistica del meraviglioso editore
lepómene, ideato da Marco Innocenti, che
adoro
Sanremo, 25 aprile 2020
4.
Sull’autolesionismo e l’autodistruzione
Tra autolesionismo, e autodistruzione, c’è
molta molta molta differenza –
come tra uomo e donna
Sanremo, 26 aprile 2020
Fabio Barricalla, Cartiglie in IL REGESTO, Bollettino bibliografico dell’Accademia della Pigna, Piccola Biblioteca di Piazza del Capitolo, Sanremo (IM), anno XI, N° 3 (43), luglio/settembre 2020

Poesie di Fabio Barricalla

Guardavamo la luna col binocolo
Ed era un volto stanco
Triste di donna


Ogni amore
Mancato
È un pezzo della croce
Che portiamo


Tutta la vita abbozzolato
Ideale di vita – sogno
Mai realizzato


Ancora a lavare la strada –
Soltanto la coscienza non si lava
Si lascia
Sporca


A Flavio Tovani
Quella coppia di giovani
Belli come dei
E di fronte quell’altra coppia
Di anziani – in carrozzina lei
Il prima e il dopo
O signore signore iddio
Che non ci sei


Non ho raccolto
Niente
Avendo seminato
Sale


Come fosse ieri
Giorni del due e del tre vi vedo o cari –
Quando amore valeva
La pena di provare

La nuova silloge poetica di Fabio Barricalla viene pubblicata da Matisklo Edizioni www.matiskloedizioni.com (casa editrice per la quale Barricalla è curatore della collana Infiniti) nella collana Scintille, che raccoglie testi sperimentali in prosa o versi pensati appositamente per la pubblicazione digitale, e segue le precedenti Gaia e altre canzoni (Imperia, Ennepilibri, 2005) e Verziere (ivi, 2006).
Si tratta di una raccolta di testi che uniscono brevità e densità, dove «la parola si fa contenitore di senso senza lasciarsi ingabbiare in schemi predefiniti, dall’haiku ai versi classici, piegando queste “gabbie” di volta in volta e cucendole su misura, fino a renderle indistinguibili dal testo». Ne scaturisce una poesia essenziale, fatta di immagini minime che costantemente richiamano ad una profonda malinconia, ma allo stesso tempo allo stupore per gli scorci che il mondo ha da offrire.
Per approfondimenti e anteprima gratuita: www.matiskloedizioni.com/guardavamolaluna
Fabio Barricalla (Asti, 1986) è poeta e filologo. Dottore di ricerca in Filologia, interpretazione e storia dei testi italiani e romanzi presso il dipartimento di Italianistica, romanistica, antichistica, arti e spettacolo della Scuola di scienze umanistiche (ex Facoltà di lettere e filosofia) dell’Università degli studi di Genova, ha curato i volumi Quatto passi verso il cielo di Maria Ros (Imperia, Ennepilibri, 2007), Il peccato ed altre cose di Giovanni Boine (Mallare, Matisklo edizioni, 2014), Poesie di Antonio Sghirla detto Stevin da Sanremo (Sanremo, Lo Studiolo, 2014). Ha collaborato a Resine: quaderni liguri di cultura, Parole rubate. Rivista internazionale di studi sulla citazione / Purloined Letters. An International Journal of Quotation Studies, L’Immagine riflessa. Testi, società, culture; collabora a Il Regesto. Bollettino bibliografico dell’Accademia della Pigna e a Bibbia d’Asfalto: quadrimestrale di letteratura e arte varia. Per poco più di un anno (2013-’14) ha curato i Taccuini di poesia contemporanea per le Edizioni Ennepilibri; dal 2014 è curatore, per Matisklo Edizioni, degli Infiniti, collana dedicata ai classici.
Redazione, Guardavamo la luna, Margutte, 13 luglio 2015

Fabio Barricalla. Laureato in Lettere nel 2008 con una tesi di Letteratura italiana su Bernardo Pulci, poeta fiorentino del Quattrocento; ha pubblicato due libri di poesie: Gaia e altre canzoni (Ennepilibri, Imperia 2005) e Verziere (Ennepilibri, Imperia 2006); ha inoltre scritto la prefazione a Come petali di rose (Ennepilibri, Imperia 2005) di Marcella Spalletti Gagliardi, e curato il volume di Maria Ros Quattro passi verso il cielo (Ennepilibri, Imperia 2007)”.
Enzo Iorio, Ventimiglia, in direzione cielo…, 20miglia.com, 9 agosto 2010

Il presente intervento, dal titolo «Sulla rima pulciana. Intertestualità nel “Canzoniere” di Bernardo Pulci», si propone di prendere in esame alcuni luoghi paradigmatici del «Canzoniere» di Bernardo Pulci (tràdito, essenzialmente, dal Magliabechiano VII 1137 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e dal Laurenziano XLI 34 della Biblioteca Medicea Laurenziana) nei quali le parole in rima non abbiano soltanto una mera funzione strutturale, ma siano anche veicolo di memoria poetica.
Verrà pertanto analizzata la produzione in versi di Bernardo in cui sia chiara volontà d’autore il riuso di rime attribuibili per certo ai prediletti Dante e Petrarca, e a quest’ultimo in particolar modo, che il fratello minore di Luca e di Luigi, petrarchista ante litteram (nato a Firenze nel 1438 e ivi morto, appena cinquantenne, nel 1488), considerava la sua fonte primaria: per esempio, la rima giorno: adorno, del sonetto iniziale «O sacro tempio, ove la vista corse», rimanda chiaramente a più di un luogo del «Canzoniere» petrarchesco; e, ancora, nel quarto sonetto, «Non più l’ira crudel la gran Giunone», l’evidente sintagma petrarchesco il «buon popol di Marte» richiama alla memoria un passo dell’«Inferno»; infine, la rima plaulde: gaulde, reperibile nel ternario a Maria Vergine di Bibbona, rimanda al canto XIX del «Paradiso».
Fabio Barricalla, Sulla rima pulciana. Intertestualità nel «Canzoniere» di Bernardo Pulci in Le forme del comico, Atti delle sessioni parallele del XXI Congresso dell’ADI (Associazione degli Italianisti), Firenze, 6-9 settembre 2017, (a cura di) Francesca Castellano, Irene Gambacorti, Ilaria Macera, Giulia Tellini, Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2019

Fabio Barricalla è poeta e filologo italiano. Ha pubblicato le raccolte Gaia e altre canzoni (Imperia, Edizioni Ennepilibri, 2005), Verziere (ivi, 2006), Guardavamo la luna (Mallare, Matisklo Edizioni, 2015). Dottore di ricerca, ha curato, fra gli altri, i volumi: Giovanni Boine, Salmi della vita e della morte (Genova, Fondazione Giorgio e Lilli Devoto, 2016) e, con l’amico Andrea Lanzola, Dino Campana, Canti Orfici (Savona, Matisklo Edizioni, 2016). Del 2018, è la monografia Nuove espressioni della narrativa ponentina (Sanremo, Lo Studiolo).
Opere:
Nuova edizione de “I canti orfici” di Dino Campana a cura di Fabio Barricalla
Redazione, Fabio Barricalla, Atene Edizioni

Pubblicato da Adriano Maini

Scrivo da Bordighera (IM), Liguria di Ponente.

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