Da Genova al Bosco di Gouta cercando l'”Usnea del teschio” …

Non piante di magia nera cercava il medico veronese Zefiriele Tomaso Bovio … ma piante magicamente curative sì che le cercava!!!

 E non era uno qualsiasi il Bovio, ma un continuatore di parecchie postulazioni del cinquecentesco Leonardo Fioravanti l’autore del celebre “ceroto magno” e di cui qui si propongono digitalizzate opere e cure ed in più il Bovio si presentava come tardo ma fedele continuatore dei leggendari medici astrologi Arnaldo di Villanova “il Catalano” e Pietro d’Abano avvalendosi a tal punto di una traduzione di quest’ultimo del “De Astrologia Medicorum” di Ippocrate da voler l’operetta sempre accorpata nelle stampe ai propri lavori…

Era quindi Z. T. Bovio a tal punto celebre continuatore della scuola medica paracelsiana ed empirica e comunque personaggio in bilico tra scienza ed eresia  (non a caso un suo ideale maestro appunto Pietro d’Abano, accusato di eresia dal Tribunale dell’Inquisizione, morì nel 1315 a Padova mentre era in carcere ma fu tanto temuto quale geomante e soprattutto mago che  l’anno dopo il Tribunale, avendolo appunto giudicato “praticante astrologia giudiziaria e mago nero”, intervenne in maniera risoluta e ne fece riesumare i resti affinché venissero dispersi dalle fiamme del rogo) che  dagli USA e dalla stessa Harvard ci han ancora recentemente chiesto notizie sul suo mitico ed enigmatico soggiorno a Genova e in Liguria e speriamo che ciò accada anche dall’Italia, soprattutto da Genova e dalla Liguria per questo medico empirico discusso quanto capace sì che Ventimiglia.biz propone  ora qui digitalizzate tutte le opere del Bovio con opportuni indici moderni onde si possan studiare le sue teorie, ricerche ed i suoi spostamenti.

Tra le piante che da esperto aromatario andava cercando in Liguria v’eran anche l'”usnea del teschio dell’impiccato” ed il “silfio” … questo ultimo oramai era leggenda, eppure era esistito e gli antichi Romani ne avevano fatto ricco commercio e gran uso per le sue proprietà, prima che l’avidità di governatori e grande aziende – che ne avevano sfruttato il commercio fin all’estremo (strano! allora come ora) – e le ambizioni di qualche Imperatore lo avessero fatto svanire nel nulla!

Alimentando un’esile speranza il Bovio ne cercava in Italia un qualche surrogato di qualità, al pari di altri erboristi od aromatarii … ma più fiducia aveva nel trovare altre piante benefiche…

Lasciata tra le polemiche la natia Verona (come si legge variamente nelle sue opere qui digitalizzate e ipertestualizzate) aveva poi messo studio a Genova riuscendo a guarire illustri malati per altri medici oramai incurabili: e così sperando che guarisse altri ancora, specie se ricchi, si prese ad invocarlo ovunque nei 5 anni che rimase in Liguria…e così andò a Savona, al Sassello, a “Pontinvrea” e da lì in altri luoghi sempre più ad occidente: e tra questi Triora e vari luoghi del Ponente Estremo, fin a Dolceacqua cercando puranche  -in un’area oramai contesa tra Dominio di Genova e Ducato Sabaudo- di raggiungere “Gouta” il gran bosco di Liguria, a dire suo e d’altri ricco di piante “bone a curare” quasi quanto il leggendario bosco di Baldo o “Paradiso degli Aromatari” che il veronese frequentò e studiò coi maestri e da solo….

L'”Usnea” al contrario del “Silfio” esisteva e probabilmente il medico la trovò … e non mancava di potere terapeutico (oggi è ritenuta una vaga precognizione degli antibiotici) ma, ligio ai libri del suo tempo, egli non la cercò entro il bosco ma al suo limitare nei cimiteri e soprattutto nelle terre sconsacrate ove si seppellivano gli impiccati: in verità l’Usnea era importante per se stessa ma anche per darsi imprtanza o per vaga superstizione potentissima era ritenuta sopra ogni altra l'”Usnea del Teschio dell’Impiccato”.

Nonostante l’oscuro modo di ritrovarla aveva come sopra detto davvero proprietà antibatteriche o comunque battericide e vaga ma resistente, sin dai tempi dei pagani, la memoria contadina custodiva la memoria d’uomini guariti da ferite gravi ed infette essendovi stata applicata la pianta “muschiosa e benefica”…

da Cultura Barocca

Pubblicato da Adriano Maini

Scrivo da Bordighera (IM), Liguria di Ponente.

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