Discovery of Witches: cenni critici

Il conservatore ed erudito Angelico Aprosio (Ventimiglia, 29 ottobre 1607 – Ventimiglia, 23 febbraio 1681), l’amante delle stranezze e dei libri dell’impossibile (che fu anche Vicario dell’Inquisizione:  soprattutto per legger liberamente questi ultimi che per punire rei eretici di cui poco si curava, sino ad esserne biasimato dai superiori) assume comunque, quale cattolico ed integralista, connotati permissivi se posto a confronto di “persecutori di stregoneria”, che in qualche modo – e questa volta in senso negativo vista la loro avida ferocia- possono venir ascritti al grande registro dei DIVERSI.

DIVERSI DAVVERO NEGATIVI QUALI FANATICAMENTE RELIGIOSI come, in ambito riformato, il cacciatore di streghe inglese, MATTEO HOPKINS, autore serissimo nel 1647 – quando ancora Aprosio si illanguidiva nei suoi scherzi moralistici, cattivi e riprovevoli ma tutto sommato innocui, su certe Diversità – del temibile Discovery of Witches.

Nel lavoro del delirante autore inglese si scopre la figurazione del celebre Witch Finder General, come Hopkins si giudicava, intento ad interrogare due sventurate ritenute Streghe, due povere vecchie.

Si nota nella stampa del libro inglese sulla caccia alle streghe di Hopkins la mendicante Elizabeth Clarck, già priva di una gamba, impegnata a far confessione delle sue incarnazioni diaboliche (od Imps) in bizzarri animali mentre la compagna di disgrazie dà ai suoi Imps “nomi che nessun mortale potrebbe inventare”: il tutto non a caso orchestrato all’interno d’uno spazio chiuso, nella dimora dell’interrogatorio molto simile all’ambiente istituzionale della femmina onesta, la casa, di modo che il disordine maligno già per virtù dell’inquirente è dimensionato nell’ordine della consuetudine.

Contro la “tecnica stregonesca e demoniaca” dei ROVESCIAMENTI e quindi dell’INVERSIONE, causata appunto dalle Donne-streghe, di tutti i valori istituzionali della femminilità.

Per esempio LA SCOPA che non serve più per i “nobili e sedentari” impieghi domestici ma “quale mezzo di spostamento e volo per i campi, onde far del male, come l’unguento terapeutico della tradizionale medicina femminile” divenuto pozione per malefici, come il mondo alla rovescia dei paioli ove non si cuoce il cibo per gli uomini ma qualche zuppa infernale, semmai, per asservire proprio i maschi al volere delle femmine perdute.

 

da Cultura Barocca

Pubblicato da Adriano Maini

Scrivo da Bordighera (IM), Liguria di Ponente.

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