FANCIULLEZZA – SETTEMBRE 1943

Il sibilo del vento
tra i pini della Costa,
mi ricorda un altro vento
che impetuoso gemeva
tra il tetto e la grondaia,
quasi volesse
tutto sconquassare.
Non ti temevo però,
dispettosa e carsica Bora,
perché spesso la nostalgia
mi ha riportato a te.
Mi ha riportato alla ricerca
della mia spensierata
e libera fanciullezza,
tra le verdi doline.
Tra i prati di grigia erba
che non riusciva a nascondere
i bassi e multicolori
anemoni selvatici.
Tra il profumo di ginepro
e di rosse fragoline di bosco.
Tra il sapore delle rape viola
e delle gialle e piccole prugne.
Tra l’odore della neve
appena caduta
che candida tutto copriva.
Tra i sassi resi bianchi
e levigati dalla forza del vento.
Tra le siepi per ritrovare
quel mio coniglietto
dall’umido e rosa nasino.
Ho ripercorso tutte
queste strade alla tua ricerca
mia spensierata fanciullezza,
ma non ti ho più ritrovata.
Tu, non mi hai perdonato
d’averti lasciato
lassù per sempre.
Tu, sapevi però,
che i Grandi della Terra,
avevano così deciso
contro il mio volere.
Allora fanciullezza mia
almeno tu, fa capire
che nessuno puo’ arrogarsi
il diritto di scippare
i bambini di quella
felice età che loro spetta
per natura,
causando ancora,
troppo spesso, guerre
che cambieranno le loro vite.

 

di DIANA. BRUNA

Pubblicato da Adriano Maini

Scrivo da Bordighera (IM), Liguria di Ponente.

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