Il canto d’amore di J. Alfred Prufrock

Allora andiamo, tu ed io,
Quando la sera si stende contro il cielo
Come un paziente eterizzato disteso su una tavola;
Andiamo, per certe strade semideserte,
Mormoranti ricoveri
Di notti senza riposo in alberghi di passo a poco prezzo
E ristoranti pieni di segatura e gusci d’ostriche;
Strade che si succedono come un tedioso argomento
Con l’insidioso proposito
Di condurti a domande che opprimono…
Oh, non chiedere “Cosa?”
Andiamo a fare la nostra visita.

Nella stanza le donne vanno e vengono
Parlando di Michelangelo.

La nebbia gialla che strofina la schiena contro i vetri,
Il fumo giallo che strofina il muso contro i vetri
Lambì con la sua lingua gli angoli della sera,
Indugiò su pozze stagnanti negli scoli,
lasciò che gli cadesse sulla schiena la fuliggine che cade dai
camini.
Scivolò sul terrazzo, spiccò un balzo improvviso,
E vedendo che era una soffice sera d’ottobre
S’arricciolò attorno alla casa, e cadde in sonno.

Thomas Stearns Eliot

Pubblicato da Adriano Maini

Scrivo da Bordighera (IM), Liguria di Ponente.

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