Perché non sognare / nitriti di cavalle
e scalpitii / e tuniche romane
e indiani grandi / accampati
laggiù nel fiume?
Perché non sognare?
Un ramo duro porgeva l’invito…
E mi avvinghiai / con l’abbraccio della vita
fortemente.
Affiorò un bagliore di paura / ed ogni corteccia fu mia.
Quando cominciano / le scuole
ogni volta / sento il richiamo antico
dell’inchiostro e dei pennini / spuntati
su fogli di quaderno.
Oggi è domenica.
Le macchine hanno il silenzio
dell’abbandono.
E’ un giorno antico / di cantastorie
di poeti amici / delle piazze
compagni delle strade.
E’ tempo di uscire / sotto la pioggia
a raccontare / il mistero della notte…
e il nostro cuore / e il rumore
dei castani.
Io sono / quel bambino
che con le guance dipinte / e la bocca piena
di semi / aspettava
nascosto dietro i cespugli / il passaggio dei compagni…
per consumare battaglie / di cerbottane.
Pietro Tartamella (1948-2022), Il poeta sull’albero, presentazione e appendice di Bruno Veri, La tenda, Torino, 1974