La Chiesa di S. Ampelio a Bordighera, nella Riviera dei Fiori, sorge in un punto panoramico, da cui si scorgono, tra l’altro Ospedaletti, e la sua baia, e di Sanremo la Frazione Coldirodi, in alto, Capo Nero, più lontano Capo Verde.
L’edificio sacro, sede scelta per la celebrazione di tanti matrimoni, è dedicato alla memoria di un monaco arrivato nel 400 circa nel Ponente di Liguria dalla lontana Tebaide, Ampelio, appunto, la cui venerazione ha rappresentato nei secoli un fatto storico di rilievo.
Si conservano tracce della Chiesa com’era nel XIII secolo.
Le reliquie del santo sono oggi nella Chiesa Parrocchiale nel centro storico, il Paese Alto. La cripta della Cappella, pressoché posta su scogli affioranti dal mare, dovrebbe, invece, corrispondere alla grotta in cui visse da anacoreta anomalo, perché praticava esempi concreti di bontà e di altruismo.
Era sorto un convento benedettino (della Congregazione Olivetana) su quel sito ma nella guerra di Savona, Albenga e Ventimiglia condotta nel 1238-’39 contro Genova i ribelli alla Superba vi si arroccarono. Fu così che le milizie della Serenissima Repubblica lo distrussero, al pari di una imponente torre colà esistente. I ruderi vennero dispersi o sepolti nei secoli a venire, come per la costruzione ai primi del 1900 di un Casinò, a sua volta presto diruto.
Un’altra conseguenza della ribellione locale del XIII secolo fu che le reliquie di S. Ampelio – dunque, molto venerate già allora – venissero, poi, nel 1258, trasferite a Genova.
Sempre le popolazioni ne rinvendicarono il ritorno, ma questo, stranamente, avvenne solo nel 1947, allorquando da una nave militare ancorata al largo le spoglie vennero traslate dai pescatori su imbarcazione tipica, attorniata e scortata da decine di natanti, per passare, infine, sugli scogli che costellano la zona, gremiti da folla esultante. Tornano in processione al luogo, che vide la presunta operosità del Santo, il giorno della festa patronale di Bordighera, a lui dedicata, il 14 maggio di ogni anno.