Milano, solo vaghi ricordi ed impressioni

mi.z-20Chi lascia in Milano Santa Maria delle Grazie, dove é custodito il Cenacolo, svolta verso il centro lungo Corso Magenta, dove molti palazzi sono ornati da quell’adeguata, non intrusiva segnaletica, in oggi abbastanza diffusa nelle maggiori città, che riporta anche l’anno di costruzione (e a Milano in questa casistica é difficile non dico arrivare al Medioevo, ma allo stesso Rinascimento): ad un certo punto lungo quell’arteria si rinviene un Museo, dal cui cortile é possibile ammirare un torre delle mura di difesa del IV° secolo, quando Milano era capitale dell’Impero d’Occidente. Da quelle parti, non molto lontano, se la memoria non m’inganna, c’é un interessante Museo della Scienza e della Tecnica. Sì, ancora un po’ più in là c’é la Basilica di Sant’Ambrogio, ma questa dovrebbe essere abbastanza nota. Ho girato a lungo per trovare la targa che indica dove é stato assassinato – tragica ironia della sorte! – a poche ore dalla Liberazione Eugenio Curiel, giovane dirigente della Resistenza, per sostare in commosso pensiero rivolto a lui e a tanti altri generosi eroi caduti per la Libertà. Girare per le strade per scoprirne i nomi e da questi risalire a personaggi, avvenimenti, date: indubbiamente in una metropoli la scelta può essere ampia! Trovare ancora inseriti in nuovi rioni retaggi dell’agricoltura di un tempo.

Non ho mai viaggiato molto, né sono stato particolarmente assiduo di Milano, ma il ciclo dei miei contatti si é sviluppato lungo l’arco di circa sessant’anni. Trascurando i ricordi di Duomo, Castello Sforzesco, modellino dell’Andrea Doria che, salendo, spiccava a sinistra dei binari della Stazione Centrale e Zoo, posso sottolineare che circa ad otto anni venni accompagnato a vedere la Pietà Rondanini, tutto trepidante perché già informato che era l’opera lasciata incompiuta dal grande Michelangelo. E che, più o meno, in quel periodo ho visto, se non rammento male, non lo specifico Museo, ma una vera grande Mostra del Risorgimento. Il costruendo Pirelli e la costruenda Metropolitana.

Rapporti di famiglia, in seguito lavoro, manifestazioni, nuovi rapporti di famiglia hanno accompagnato la mia relazione con Milano.

A Milano da sempre, per me, il fascino del tram con il suo scampanellio particolare; in seguito, anche quello del metrò.

A Milano o andando e venendo da Milano ho assistito a fatti curiosi; talora qualcosa di più che curiosi. Tante storie, insomma. Forse qualcuna da raccontare.

Ma se la malia esercitata da una grande città su di un bambino degli anni ’50 può essere retrospettivamente, soprattutto se inquadrata nel processo di crescita della civiltà materiale, abbastanza compresa, trovare da adulto bello, superata la fase giovanile tipica di ogni generazione, ma indifferente a tanti particolari, l’insieme, come é capitato a me, di strade e di case qualunque ha veramente qualcosa di misterioso.

Pubblicato da Adriano Maini

Scrivo da Bordighera (IM), Liguria di Ponente.

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