Si distinguono tre fasi della monetazione della Repubblica di Genova fino alla sua scomparsa nel 1797:
I : (1139-1339) coincidente coll’espansionismo commerciale, coloniale e militare di Genova: si calcola in questo periodo una grande coniazione (centinaia di varianti) di Denari in rame coi loro sottomultipli, di Grossi d’argento (colle rispettive frazioni: Sesini, Petachini ed un raro multiplo detto Piéfort), di Genovini d’oro (coi relativi quarto ed ottavo: Quartarola e Ottavino o Soldo d’oro). Il simbolo di queste monete (e per 5 secoli ancora) è un “Castello” stilizzato: intorno corre la scritta “IANUA” o “CIVITAS IANUA” (nelle monete del governo guelfo si trova la legenda “IANUA QUAM DEUS PROTEGAT”: sul rovescio si vede una “croce” con la scritta “CUNRADUS REX” per celebrare l’Imperatore che avrebbe concesso alla repubblica il Diritto di Zecca). Solo sui Quartari o quarta parte del Denaro il “Castello” è sostituito dal “Grifo” (animale dal corpo di leone e testa d’aquila che affianca lo stemma cittadino): in tali monetine al posto di “IANUA” sta “TOMAINUS” per alcuni nome dello Zecchiere.
II : (1339-1528). E’ il periodo del Dogato a vita. Dal 1415 il Genovino assume nome di Ducato e si arricchisce della metà, del doppio e del triplo. In argento compare il Testone, del valore di una Lira, coi suoi multipli e frazioni.
III : (1528-1797) o periodo dei “Dogi biennali”: la legenda sulle monete diviene generica “DUX ET GUBERNATORES REIPUBLICAE GENUENSIS”. La monetazione si arricchisce sal 1541 della data , delle inziali degli “zecchieri”, di nuovi tipi e valori. Compare il Cavallotto (20 Soldi d’argento: si conoscono 50 varianti e il tipo con effigie di S. Bernardo sul rovescio). Si battono i multipli di Scudo d’oro e d’argento: Doppie (2 Scudi aurei), 2 Doppie e Mezzo, 5 Doppie, 10 Doppie, 12 Doppie e mezzo, 25 Doppie (gr. 167,40); d’argento sono lo Scudo e mezzo, i 2 e 4 Scudi (gr. 152,35). A metà ‘500 la monetazione si ispira allo Zecchino veneto coi Testoni e i Ducatoni (col Salvatore benedicente il Doge). Dal 1637 la Zecca genovese sostituisce il “Castello” con la “Madonna con Bimbo in trono di nuvole e coronata di stelle” e la legenda “ET REGE EOS” (“guidali con saggezza”): sono monete di pregio e in alcuni esemplari il Bimbo è rappresentato con in mano un rosario.
tratto da Cultura Barocca