Riflettendo sulla storia locale

La Chiesa di San Michele a Ventimiglia, più esattamente a margine del centro storico e affacciata sulla valle del Roya, fu per un certo periodo anche dei Templari, che avevano eretto intorno altre loro costruzioni.
Porta Sottana di Bordighera fa ricordare che la cittadina, pur se la definizione già nella dizione medievale esisteva, sorse solo alla fine del Quattrocento. In seno a quella Comunità degli Otto Luoghi che si staccò alla fine del Seicento dalla presa – si direbbe oggi – amministrativo-fiscale di Ventimiglia. Il Dominio era, tuttavia, ancora quello della Serenissima Repubblica di Genova, il cui simbolo di potere é tuttora visibile su quella architettura.
E, risalendo più indietro nel tempo, i reperti romani hanno, invero, una loro suggestione.
Memorie pure importanti come queste – e tante altre ce ne sono – sono care – ma non sempre! – a chi abita e frequenta l’estremo Ponente Ligure, ma possono non sembrare particolarmente significative a fronte dell’immenso patrimonio storico, monumentale ed artistico del nostro Paese.
Se continuo ad occuparmi di questi aspetti, lo faccio certo anche per chi non conosce queste zone.
Solo che asserzioni stimolanti di un certo dibattito culturale, come ho potuto ancora constatare di persona in una recente conferenza, postulano la giacenza di lasciti specifici della storia locale.
Come le diramazioni locali degli itinerari medievali dei pellegrinaggi, anche per la Terrasanta, ben testimoniate, ad esempio, dal nome assunto da Ospedaletti, dal termine usato anticamente per designare certi ricoveri per i viandanti.
Ma non solo.

Pubblicato da Adriano Maini

Scrivo da Bordighera (IM), Liguria di Ponente.

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