Un antico portolano genovese

Portolano

Il Codice o Portolano qui sopra riprodotto fa parte del materiale documentario della Biblioteca Berio di Genova.

Attribuito al cartografo genovese Pietro Vesconte, il prezioso manoscritto risale probabilmente agli inizi del XIV secolo.
Non si può escludere, malgrado le ridotte dimensioni delle tavole che lo compongono, che fosse originariamente destinato all’uso pratico durante la navigazione; infatti i piloti potevano servirsi talvolta, per esigenze di sintesi, di carte più piccole e meno dettagliate.

Dal punto di vista tecnico, il codice presenta caratteristiche analoghe a quelle di altre carte medievali.
La scala grafica, in miglia, é piuttosto sommaria e mancano la proiezione e la graduazione.
Il profilo dei litorali é definito da tratti neri che assumono una conformazione quasi a semicerchio. In ogni disegno é presente il riferimento ai venti e alle rose dei venti, rappresentato sotto forma di linee che si incrociano in corrispondenza dei nomi geografici, tracciate con colori diversi a seconda del tipo di vento a cui si riferiva: il nero per il vento cardinale, il rosso per il quarto e il verde per il mezzo vento.
L’orientamento delle singole tavole, indicato dal numero d’ordine posto nella parte inferiore, corrisponde all’uso moderno, con il meridione in basso e l’occidente a sinistra.
Non vengono assolutamente prese in considerazione né la morfologia interna né l’idrografia dei paesi rappresentati.

Invece, risulta particolarmente interessante la ricca toponomastica che comprende numerosi nomi di luoghi, alcuni dei quali in forma dialettale, scritti in caratteri gotici, con inchiostro nero o rosso e riportati perpendicolarmente alla linea delle coste.

Il territorio descritto nell’atlante forma un complesso unitario, rappresentato progressivamente di carta in carta, iniziando dalle isole britanniche e dalla costa occidentale dell’Africa e spostandosi successivamente verso oriente, per raggiungere il Mare Mediterraneo, il Mar Nero e il Mar d’Azov.

Si tratta, indubbiamente, di zone frequentate dai genovesi nel corso dei loro traffici commerciali.

Bibliografia: C. DE SIMONI-L. T. BELGRANO, Atlante idrografico del Medio Evo posseduto dal Prof. Tammar Luxoro…, in “Atti della Società Ligure di Storia Patria”, V (1869), pp. 5-168; C. DE SIMONI, Nuovi studi sull’Atlante Luxoro in “Atti della Società Ligure di Storia Patria”, V (1869), pp. 169-271; F. BRUNN, Osservazioni sull’Atlante Luxoro, in “Giornale Ligustico di Archeologia, Storia e Belle Arti”, I (1874), pp. 341-363; C. DE SIMONI, Elenco di carte e atlanti nautici di autore genovese…, in “Giornale Ligustico di Archeologia, Storia e Belle Arti”, II (1875), pp. 41-71; K. KRETSCHMER, Die italienische Portolane des Mittelalters, Berlin, 1909, pp. 108-109; R. ALMAGIA’, Monumenta cartografica, Città del Vaticano, 1934, v. I, pp. 13-16; P. REVELLI, Cristoforo Colombo e la scuola cartografica genovese, Genova, 1937, pp. 240-249; R. ALMAGIA’, Quelques questions au sujet des cartes nautiques et des portulans d’aprés les recherches recentes, in “Archives internationales d’Histoire des sciences”, (1948), pp. 237-246; G. PIERSANTELLI, La cartografia genovese nel Medioevo, in Bollettino del Civico Istituto Colombiano”, (1955), pp. 67-70 ; Biblioteca Civica Berio, Mostra di manoscritti e libri rari della Biblioteca Berio, a cura di G. Marchini e R. Piatti, Genova, 1969, p. 91; Cinquant’anni di storiografia medievistica italiana e straniera. Gli insediamenti genovesi nel Medioevo, in Atti del Convegno storico italo-sovietico…, Genova, 1982; Carte nautiche da musei e biblioteche della Liguria dal XIV al XVII secolo, Bologna, 1988, p. 32, scheda n. 1 a c. di C.Pampaloni; Due mondi a confronto 1492-1728. Cristoforo Colombo e l’apertura degli spazi. Mostra storico-cartografica, a c. di G. Cavallo, Roma, 1992, pp. 305-310, scheda II.10, a cura di C. Pampaloni.

da Cultura Barocca

Pubblicato da Adriano Maini

Scrivo da Bordighera (IM), Liguria di Ponente.

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