Non sempre mi riesce d’indugiare
Tra palma e palmaE il forte movimento delle foglie scarne Piene di vento. Non sempre la luce calda del mare
Mi avvolge per farmi tacere nel senso
Antico dell’ozio. Come splende il sole nell’alba
Incantevole d’oriente Illumina la mia forza vitale
Felicità della lotta. Non sempre mi riesce d’indugiare calmo
Nei ricordi ma avanza il tempo L’ora si frantuma ed i popoli d’Africa
Urlano alla vita il loro dolore E soffre la grande Spagna e l’inquieto Portogallo. Questi popoli me li porta la sabbia rossa
Che con lo scirocco giunge a granuli Sino al giardino di casa e rivivo Ore lontane che i giovani raccolgono
Nella nuova resistenza dei popoli. Veglio sino al mattino coi giovani
Che mi fanno raccontare storie partigiane
Che avevo dimenticato e pensavo Di non più narrare ma giovani fieri
Dal loro corpo agile e tenere fanciulle Dagli occhi neri che abbagliano. Li guardo stupito di essere amato Da loro ogni mio vecchio sacrificio
Acquista un senso che credevo perduto.
.. Penso ai compagni morti a Renato A Beppe a Franco e racconto la storia
Dei loro amori e mentre il vento caldo Passa attraversa le foglie lacerate delle palme
Devo ancora narrare dell’ora triste della morte.
Guido Seborga, 1962
Grazie
laura Hess
Per me é un onore, Laura! Anzi, spero sempre di riuscire a fare di più!
Un cordiale saluto.
Adriano Maini