Non intendevo proprio tornare presto a parlare e fare vedere vecchie immagini del centro di Ventimiglia (IM). Solo che le riflessioni suscitate in me da diversi commenti, resi altrove, a quel mio recente post sul tema, mi portano a spendere qualche parola in più sull’argomento.
Anzitutto, mi scuso per la non eccelsa qualità della fotografia relativa a quel crocevia com’é oggi, ma la mia fretta di comunicare é su altro.
Come si sarà notato, le strutture degli edifici in quella parte della città di confine sono rimaste pressoché immutate.
La volta precedente mi premeva sottolineare, invero, aspetti di civiltà materiale ormai scomparsi, in particolare tram e cavalli. Alcuni di questi sarebbero anche meritevoli di approfondimento. Qui, ad esempio, si possono scorgere automezzi di varie generazioni.
Una cosa curiosa – aggiungo – é la disinvoltura con cui le persone, fidandosi – incoscientemente, perché a mia memoria erano frequenti gli investimenti dei pedoni – dello scarso traffico dell’epoca, anche finita la seconda guerra mondiale, camminavano per le strade.
Valutando questo discorso mi sono accorto che, nel piccolo archivio di cartoline d’epoca che in vario modo – nella presente occasione devo in particolare ringraziare Edoardo Racco – ho realizzato, sussiste una discreta documentazione di altri esempi di vita pratica d’antan, che vorrei in seguito illustrare meglio.